Durante il 2022 le comunità energetiche hanno attirato una crescente attenzione che culminerà con il decreto attuativo di prossima emanazione che dovrebbe essere l’ultimo tassello del domino iniziato con il d.lgs. 199/2021.
L’istituto delle Comunità energetiche rinnovabili (CER), pur se già esistente, conteneva delle criticità che lo rendevano poco attrattivo.
Infatti, sulla base della previgente disciplina sono state costituite in Italia circa venti CER, mentre si calcola che con l’approvazione della nuova disciplina nasceranno circa 40.000 CER nei prossimi anni. L’aumento dei costi dell’energia ha aumentato l’interesse nei confronti di questa opportunità, che potrebbe portare importanti benefici ad aziende, enti pubblici e semplici cittadini e rappresentare una nuova opportunità di business per gli operatori del settore energetico.
L’ultima tessera del quadro è costituita dal Decreto Ministeriale attuativo, ossia l’atto che disciplinerà gli incentivi per le diverse configurazioni dell’autoconsumo. Il testo era in consultazione pubblica nel mese di dicembre ma, una volta approvato e firmato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (ex Transizione Ecologica), renderà completamente operative le novità del Dlgs 199/2021.
In attesa del provvedimento, secondo le informazioni oggi disponibili, l’energia condivisa viene valorizzata per un periodo di 20 anni, con una tariffa incentivante di base di 100 euro al MWh nel caso in cui l’impianto di produzione faccia parte di una configurazione di autoconsumo collettivo e di 110 euro al MWh nel caso in cui l’impianto faccia parte di una Comunità energetica rinnovabile. A ciò si associa la restituzione di alcune componenti tariffarie in bolletta per il minor utilizzo della rete elettrica (circa 9 euro/MWh).
L’attesa, secondo le parole del viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava dovrebbe essere quasi al termine: “Finalmente ci siamo. Il decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili è quasi pronto e sarà pubblicato nelle prossime settimane. Il percorso è stato articolato poiché è stata necessaria una lunga consultazione con ARERA oltre ad un partecipato confronto pubblico conclusosi nel dicembre scorso, che ha definito il contingente di 5GW e le quantità e modalità di calcolo. Ma posso dire oggi con ottimismo e soddisfazione che a brevissimo entrerà in vigore il decreto ministeriale”
Sono molti i soggetti, tra enti pubblici e imprese, che hanno deciso di attendere il quadro completo per fare i primi passi nel mondo delle comunità energetiche, tuttavia gli aspetti principali della disciplina sembrano sufficientemente consolidati per potere avviare delle riflessioni preliminari per la loro costituzione.
Infatti riteniamo che coloro che avvieranno questo progetto in ritardo avranno difficoltà a reperire gli strumenti e le professionalità necessarie per avviare le CER: si potrebbe incorrere in un aumento dei prezzi delle componenti per gli impianti solari e a difficoltà nel reperire fornitori e installatori in grado di completare i lavori in tempi rapidi.
Consigliamo, pertanto, a tutti coloro che sono interessati, di valutare in via preliminare gli interventi da realizzare e contestualmente redigere un business plan, in modo da avere un’idea più completa di quelle che sono le possibili convenienze derivanti dalla costituzione di una Comunità energetica.
Le valutazioni preliminari possono riguardare:
Il nostro studio, in collaborazione con i propri partner attivi nel settore energetico, è in grado di assisterti in tutte le fasi, preliminari e operative, necessarie per la realizzazione delle comunità energetiche.