Smart&Start Italia è lo strumento agevolativo gestito da Invitalia per promuovere la nuova imprenditorialità ad alto contenuto tecnologico e valorizzare i risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
Dal 2014 Smart&start ha finanziato più di 1.400 progetti in tutta Italia. Nel 2022 sono 140 startup innovative finanziate, con 89 milioni di euro di investimenti attivati.
Tra i settori più presenti, spiccano il cloud computing e l’e-commerce, con il 18% ciascuno dei progetti finanziati, seguiti da Life Sciences (13%) e Internet of Things (9%). Ben rappresentati anche Materiali innovativi, Automazione industriale, Agroalimentare, Ambiente ed energia.
Il 22% delle startup finanziate nell’ultimo anno proviene dalla Lombardia, seguita da Campania e Abruzzo (11% ciascuno), poi da Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia.
Su 468 domande esaminate, 136 hanno ottenuto una valutazione positiva, con un tasso di ammissione vicino al 30%. Smart&Start è infatti una domanda di finanziamento piuttosto articolata che può essere affrontata con più sicurezza con l’assistenza di professionisti.
Le domande che abbiamo aiutato a presentare nel 2022 riguardavano progetti innovativi con spiccato carattere digitale.
Nel caso di una startup attiva nel settore del tutoring online è stato erogato un finanziamento agevolato senza interessi per quasi € 300.000.
In un altro caso, relativo ad un progetto per lo sviluppo di una piattaforma gestionale specialistica, è stato deliberato un finanziamento agevolato senza interessi di € 380.000, oltre a 164.000 € a fondo perduto, in quanto il progetto innovativo è localizzato nel Mezzogiorno.
Di seguito illustriamo alcuni aspetti fondamentali per il successo della domanda Smart&Start.
Il decreto ministeriale del 24 febbraio 2022 ha introdotto la possibilità per le startup finanziate con Smart&Start Italia di convertire una parte del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto.
In particolare, se nella società vengono realizzati investimenti in capitale di rischio nella forma di investimento in equity, ovvero di conversione in equity di uno strumento in forma di quasi-equity da parte di investitori terzi o di soci persone fisiche, è possibile chiedere di trasformare in fondo perduto una quota del mutuo.
L’investimento nel capitale di rischio deve essere almeno di 80.000 euro, avere una durata minima di tre anni e, nel caso di apporto da parte di investitori terzi, non deve determinare una partecipazione di maggioranza. Il finanziamento agevolato è convertibile fino a un importo del 50% delle somme apportate dagli investitori terzi e, comunque, non oltre il 50% del totale delle agevolazioni concesse alla startup.
Grazie all’esperienza sviluppata siamo in grado di individuare i punti critici del progetto imprenditoriale e possiamo lavorare insieme sulle soluzioni per Start&Start.
Possiamo assistere la startup nell’elaborazione del business plan e nel reperimento delle fonti necessarie per validare le potenzialità economiche del progetto. Grazie ai contatti con il mondo dell’innovazione siamo in grado di individuare i partner per completare e potenziare il percorso di maturazione tecnologica dell’idea imprenditoriale. Inoltre siamo in contatto con diversi investitori professionali che potrebbero essere interessati ad immettere nella startup il capitale necessario per il suo sviluppo.