Ogni impresa in fase di lancio si trova ad affrontare le criticità legate al reperimento di fonti di finanziamento per lo sviluppo del proprio progetto.
Le startup innovative, mancando di uno storico affidabile, sono le imprese che incontrano maggiori difficoltà nel processo di ricerca di fonti di finanziamento (fundraising). In questo contesto è fondamentale la predisposizione di una documentazione che permetta al potenziale investitore di valutare in modo concreto la bontà del progetto imprenditoriale e la possibilità di ritorni economici.
L’attività inizia con un processo di pianificazione finanziaria, che trova la sua sintesi nel business plan, ovvero un documento sintetico che permette di definire e riepilogare il progetto imprenditoriale, tracciare le linee strategiche, gli obiettivi, pianificare l'andamento finanziario ed economico.
Con un business plan robusto, l’imprenditore ha tra le mani un “biglietto da visita” solido per proporre ai potenziali investitori un progetto credibile.
Questi ultimi, faranno un’approfondita attività di due diligence dove saranno esaminati con scrupolo tutti i documenti rilevanti disponibili tra cui appunto il business plan e le relazioni di stima che servono per attribuire un valore all’impresa.
Il business plan deve avere la capacità di esprimere rapidamente gli obiettivi e le caratteristiche vincenti del progetto imprenditoriale.
In campo startup si cita spesso anche il business model canvas: un documento diviso in 9 sezioni in una sola pagina. Non andrebbe confuso con il business plan. Infatti il business model canvas è uno strumento utile per il management aziendale, contrariamente al business plan che serve per la richiesta di contributi e finanziamenti.
il business plan, in particolare, deve essere in grado di descrivere:
É determinante per avviare una negoziazione di finanziamento, perché il business plan è il primo documento che viene richiesto dall’investitore quando si approccia ad una realtà imprenditoriale.
La valutazione economica del progetto è il passaggio che consente di quantificare il valore dell’impresa al fine di determinare un prezzo per l’acquisto di quote societarie da parte di un investitore.
Come spiegato in maniera più approfondita nel nostro precedente articolo, il processo di valutazione aziendale è un’operazione molto complessa che, attraverso una serie di passaggi logici, consente di determinare il valore di un’impresa in un dato momento.
Questo procedimento è di importanza chiave soprattutto per le startup: dare un valore monetario ad un progetto che si trova nelle prime fasi di sviluppo è un passaggio imprescindibile per tutti gli imprenditori che vogliono contrattare un prezzo con investitori in Equity o finanziatori.
Negli ultimi anni, anche in Italia, si è assistito alla crescita degli investimenti nel settore del Private equity e del Venture capital. Questi due canali rappresentano ormai una alternativa consolidata al finanziamento bancario, come dimostrano i numeri che si registrano all’interno di questi settori.
In particolare il Venture capital è il settore che riguarda gli investimenti nelle startup, soprattutto le startup innovative. Come descritto in questo articolo, i primi mesi del 2022 hanno registrato un aumento del 35% rispetto al primo trimestre del 2021 di investimenti in capitale di rischio, come appunto il Venture capital.
Ma già il 2021 è stato l’anno dei record per gli investimenti in Venture capital che hanno raggiunto e superato la soglia del miliardo di euro, toccando i 1.243 milioni di euro (+118% rispetto ai 569 milioni di euro del 2020) con circa 334 deal (rispetto ai 111 dell’anno precedente) (fonte).
Questo a dimostrazione del fatto che le imprese ormai possono trovare sui mercati dei capitali valide alternative al finanziamento bancario classico.
Inoltre, per gli investitori, i fondi di Venture capital rappresentano sempre più una valida alternativa nelle scelte di portafoglio: investire in un fondo di Venture capital vuol dire accedere ad un ventaglio di imprese ad alto potenziale e diversificate per settore e tipologia, permettendo di aumentare le probabilità di un rendimento positivo e di abbattere il rischio.
A questo si aggiunge il beneficio fiscale derivante dalla detrazione/deduzione fiscale del 30% per le persone fisiche/imprese che investono nel capitale di rischio di startup e PMI innovative.
Per questa serie di vantaggi il mercato del Venture capital sta diventando un mercato sempre più liquido ed in cui le imprese possono trovare le risorse necessarie per far decollare la propria idea di business.
Assistiamo le imprese e, soprattutto, le startup innovative nella ricerca di fonti di finanziamento per progetti ad alto potenziale di crescita.
L’assistenza offerta riguarda sia la prima fase di stesura del business plan e attribuzione del valore economico dell’impresa, che quella di ricerca vera e propria della fonte di finanziamento ottimale per alimentare il progetto.
Il nostro studio è partner di un incubatore ed acceleratore di imprese accreditato presso il ministero dello sviluppo economico e mette a disposizione un ampio network di cui fanno parte club deal, family office banche e società di investimento.
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