2 Gennaio 2023

La startup innovativa come strumento per creare impresa

Uno dei primi passi per coloro che vogliono sviluppare la propria idea imprenditoriale è quella di scegliere la tipologia societaria con la quale operare. Tra le varie forme offerte dell’ordinamento, una è caratterizzata da evidenti vantaggi fiscali e burocratici volti ad incentivarne il rapido sviluppo; per questo è fondamentale verificare, prima della costituzione della società che realizzerà il progetto imprenditoriale, se sussistono i relativi requisiti.

La figura della startup innovativa è stata introdotta nel 2012, con lo scopo, così come definito dal decreto che ne ha disposto la sua istituzione, di favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, la nuova imprenditorialità e l’occupazione.

Appare chiaro che il focus del nuovo istituto è su quelle realtà imprenditoriali caratterizzate da una forte connotazione innovativa. Sono proprio queste tipologie di imprese che hanno necessità di un maggior supporto soprattutto nelle prime fasi di vita (early stage).

Definizione di startup innovativa

L’art. 25, comma 2 del decreto 179/2012, definisce la startup innovativa la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.

Lo stesso decreto definisce i requisiti oggettivi che una società deve rispettare per acquisire lo status di startup innovativa ed essere iscritta nell’apposita sezione del registro delle imprese; in particolare:

  • è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni,
  • ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia,
  •  ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro,
  •  non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione,
  •  non distribuisce e non ha distribuito utili,
  • ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico,
  •  non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

In aggiunta a questi requisiti oggettivi, una startup, per poter essere considerata innovativa deve rispettare almeno uno dei seguenti requisiti soggettivi:

  1. sostenere spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione;
  2. impiegare personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
  3. essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

I vantaggi nel costituire una startup innovativa

Una volta ottenuto lo status di startup innovativa vi è la possibilità di accedere ad una serie di vantaggi sia di natura fiscale che di natura finanziaria.

Il principale vantaggio fiscale risiede nella possibilità di poter detrarre il 30% dell’investimento effettuato nel capitale della startup innovativa, percentuale che in alcuni casi raggiunge anche il 50% dell’investimento. Un altro vantaggio fiscale riguarda l’esenzione dall’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze realizzate da persone fisiche e derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale di startup e PMI innovative.

Le startup, inoltre, possono accedere a canali preferenziali nella ricerca di fonti di finanziamento; tra i più importanti citiamo:

Un’opportunità anche per gli investitori stranieri

La startup innovativa rappresenta anche un’opportunità interessante per gli stranieri che vogliono investire in Italia e contestualmente richiedere un permesso di soggiorno.

La legge di bilancio del 2017 ha introdotto una nuova tipologia di Visto, valido per due anni, che può essere richiesto da coloro che effettuano un investimento in società di capitali italiane. 

La norma stabilisce che il visto può essere rilasciato, oltre che negli altri casi stabiliti dalla legge, anche nel caso in cui un soggetto effettui un investimento in una startup innovativa per almeno 250mila euro. Nel caso di investimento in società di capitali italiane diversa dalle startup, per ottenere lo stesso Visto, l’investimento deve ammontare a 500mila euro, quindi il doppio.

Un altro strumento utile per gli stranieri che vogliono creare una società in Italia e richiedere un Visto per lavoratore autonomo è il programma Italia Startup Visa. 

Si tratta di un Visto, della durata di un anno, rinnovabile, rivolto ai cittadini extra-Ue che intendono costituire in Italia una startup innovativa che rispetta i requisiti descritti nei precedenti paragrafi.

L’assistenza dello studio Vannucci Advisors per le startup innovative

Il nostro studio offre tutta l’assistenza necessaria per la costituzione di una startup innovativa. L’assistenza riguarda sia la prima fase di creazione della società, sia l’eventuale seconda fase di fundrising e sviluppo dell’idea imprenditoriale.

Offriamo inoltre assistenza agli stranieri nella pratica di ottenimento del Visto per investitore e per il Visto per startup.

Abbiamo, inoltre, la possibilità di presentare le domande di Startup Visa in collaborazione con un Incubatore ed acceleratore di imprese certificato nostro partner, aumentando così le probabilità di successo della domanda. 

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