Negli ultimi anni il Crowdfunding si è affermato sempre di più come modalità di finanziamento di progetti imprenditoriali ad elevato contenuto di innovazione.
Come suggerito dall’etimologia del termine in inglese, si tratta di un processo in cui più persone fanno affluire somme di denaro per finanziare e sostenere progetti imprenditoriali con l’obiettivo di ottenere in cambio un rendimento.
Il successo di questa innovativa forma di finanziamento risiede nella capacità di coinvolgere un numero potenzialmente elevato di investitori che, grazie all’utilizzo di portali on-line dedicati, hanno la possibilità di investire anche piccole somme di denaro in progetti che ritengono validi e che potenzialmente possono offrire rendimenti interessanti.
L’investitore ha la possibilità di valutare in prima persona ed in piena autonomia la bontà dell’investimento e, grazie all’utilizzo di piattaforme on-line, completare l’ordine di acquisto in pochi secondi.
In Italia, a differenza di molti paesi europei, il crowdfunding trova spazio all’interno di una regolamentazione specifica. Il decreto legge 179/2012, introduce per la prima volta il crowdfunding come uno strumento utile per il finanziamento delle startup e PMI innovative.
Il regolamento Consob n. 18592 del 26 giugno 2013, intitolato “Regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali on-line”, contiene la disciplina organica sul crowdfunding, in particolare dell’equity crowdfunding che, come vedremo, si differenzia dall’altra modalità denominata lending crowdfunding.
Successivamente, la legge di bilancio del 2017, ha dato la possibilità di estendere questo strumento a tutte le piccole e medie imprese costituite nella forma di S.r.l., quindi non soltanto le startup e PMI innovative.
Gli strumenti del crowdfunding si distinguono in due categorie principali:
Esiste poi una terza categoria denominata reward crowdfunding che però risulta essere poco interessante per le aziende che intendono sviluppare progetti imprenditoriali.
L’equity crowdfunding, disciplinato all’interno del regolamento Consob, consente ai piccoli e grandi investitori di acquistare una quota societaria di società per il tramite dei portali on-line autorizzati.
Grazie all’equity crowdfunding è stata data la possibilità alle PMI costituite nella forma di società a responsabilità limitata di offrire in sottoscrizione quote societarie ad un pubblico indistinto in deroga all’articolo 2468 c.1 del codice civile. Si è trattato dunque di un’innovazione considerevole in quanto prima di questa previsione di legge erano le sole società per azioni che potevano offrire al pubblico le quote societarie.
Con l’equity crowdfunding l’utente registrato sul portale on-line, ha la possibilità di diventare socio di una società proponente anche attraverso un investimento di ridotta entità. Essendo un investimento in capitale di rischio, il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto ed il prezzo di vendita a cui eventualmente si sommano i dividendi erogati. Dalla differenza (positiva) deriva il guadagno per l’investitore.
L’altra modalità è rappresentata dal lending crowdfunding. A differenza dell’equity crowdfunding, in questo caso l’investitore non acquista una quota societaria della società proponente, ma si comporta come un vero e proprio finanziatore, infatti, Il rapporto tra quest’ultimo e la società è regolato tramite un contratto di mutuo, con tutti gli obblighi che ne derivano in capo al debitore.
Il finanziatore, utente del portale on-line, a fronte della somma apportata a titolo di finanziamento, si aspetta un ritorno certo del capitale investito più gli interessi. Il tasso di interesse viene determinato sulla base della rischiosità del progetto e del soggetto proponente.
Il lending crowdfunding è una modalità di finanziamento molto utilizzata soprattutto nel settore immobiliare.
L’equity crowdfunding offre all’investitore rendimenti potenzialmente illimitati a differenza del lending crowdfunding il cui rendimento è fisso e predeterminato al momento della sottoscrizione del contratto di finanziamento. Soprattutto per le startup innovative e per le aziende con un alto potenziale di crescita, l’equity crowdfunding è una modalità molto interessante per finanziare progetti imprenditoriali, soprattutto se l’obiettivo finale è la quotazione in borsa.
Per l’equity crowdfunding è necessario procedere con una valutazione del valore aziendale e una modifica statutaria che preveda almeno due diverse categorie di soci alle quali vengono attribuiti diversi poteri e diritti.
Prima di portare avanti una campagna di equity crowdfunding, risulta fondamentale trasmettere agli investitori tutte le informazioni necessarie affinché possano apprezzare pienamente il progetto imprenditoriale.
Oltre ai documenti societari propedeutici per l’avvio della campagna (CV dei soci, documenti contabili ecc.) sono principalmente due i documenti fondamentali per il successo di una campagna di equity crowdfunding, ovvero:
Il business plan deve essere in grado di sintetizzare in un documento l’idea imprenditoriale, facendo emergere i punti di forza e le criticità del modello di business proposto. Deve evidenziare quali solo gli elementi che rendono il progetto capace di generare redditività e quali sono i presupposti economico-finanziari sui quali si basa.
La valutazione aziendale pre-money è la relazione che descrive quali sono le motivazioni alla base del valore monetario attribuito all’azienda che vuole offrire le proprie quote ad una platea di investitori interessati.
Attribuire un valore monetario all’azienda è di fondamentale importanza poiché è sulla base di questo valore che si stabilisce la percentuale del capitale che viene offerta in fase di sottoscrizione agli investitori. Approcciarsi ad una campagna di equity crowdfunding senza una valutazione pre-money della società è molto rischioso in quanto si potrebbe sovrastimare la percentuale di quota societaria che un investitore otterrebbe a fronte del suo conferimento.
D’altra parte la valutazione pre-money attenua l’asimmetria informativa tra investitore e società, in quanto permette al primo, tramite lo studio della valutazione, di avere un quadro completo sul processo che ha portato alla determinazione del valore aziendale e prendere così una decisione di investimento più consapevole.
Il crowdfunding, sin dalla sua introduzione è stato riconosciuto come uno strumento di finanza per l’impresa dalle infinite potenzialità. Il suo principale punto di forza consiste nei tempi rapidi e nella facilità per le imprese di reperire liquidità sul mercato in alternativa al canale bancario che molte volte si presenta rigido e pieno di barriere soprattutto per le startup innovative di nuova costituzione.
Con l’equity crowdfunding l’investitore, con pochi semplici passaggi totalmente digitalizzati e senza passare per il tramite di banche e notai sarà messo nella condizione di effettuare il proprio investimento nel progetto che ritiene più interessante.
Inoltre, se l’investimento è effettuato nei confronti di startup e PMI innovative è possibile portare in detrazione il 30% (ed in alcuni casi il 50%) dell’ammontare conferito.
Il nostro studio si occupa ormai da anni di fornire consulenza alle aziende nella ricerca di nuove fonti di finanziamento. In questo ambito rientra anche il crowdfunding, che si caratterizza per essere una forma di finanziamento molto interessante soprattutto per le startup e PMI innovative.
Nell’ambito delle operazioni di crowdfunding l’assistenza del nostro studio si concretizza nel mettere in contatto l’azienda con le migliori piattaforme nostre partner presenti sul mercato e mettere a punto tutta la documentazione propedeutica ad una campagna di crowdfunding.
In particolare ci occupiamo delle modifiche statutarie richieste per aprire una campagna, della redazione del business plan e della valutazione pre-money della società.